Rischio
Legionella

Le Legionelle sono batteri presenti soprattutto in ambienti acquatici naturali ed artificiali (acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc.) ma in piccole quantità anche nel terreno. La legionella cresce bene in ambiente caldo- umido e dove si ha sviluppo di alghe. Trova le condizioni ottimali per la crescita a temperature comprese tra i 25 e 50°.

Come si trasmette?

La legionella si trasmette principalmente per via aerea, quindi mediante inalazione o aspirazione di goccioline d’acqua in sospensione nell’aria, nebulizzate, contenente i batteri, causando un’infezione batterica che si presenta in due forme distinte:

  • Malattia del Legionario (forma più grave con polmonite): richiede ricovero in ospedale. Si manifesta dopo un’incubazione di 2-10 giorni con disturbi simili all’influenza come malessere, dolori muscolari e cefalea cui seguono febbre alta, tosse non produttiva, respiro affannoso e sintomi comuni ad altre forme di polmonite. La terapia medica è basata principalmente sulla somministrazione di antibiotici;
  • Febbre di Pontiac (forma leggera di infezione simile all’influenza): dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore, compaiono febbre, malessere generale, dolori muscolari, cefalea e, a volte, tosse e gola arrossata, senza interessamento polmonare. Di norma non necessita di somministrazione antibiotica né di ospedalizzazione.
Dov’è possibile trovarla?

Risultano a rischio legionellosi tutti gli impianti idrici e di climatizzazione che prevedono l’accumulo e la distribuzione di acqua a temperatura compresa tra i 20°C e i 50°C.

Strutture a rischio dove è obbligatorio avere il manuale Legionella e relativi campionamenti
  • Strutture turistico-ricettive come alberghi, B&B, residence, agriturismi: tutti gli elementi dell’impianto idrico sanitario quindi accumulatori, lavabi, docce, vasche idromassaggio oltre che l’impianto di aerazione, raffreddamento e condizionamento dell’aria;
  • Impianti termali: spogliatoi, docce, saune, bagni turchi, vasche idromassaggio, apparecchiature per le cure inalatorie, impianti di distribuzione ed erogazione delle acque termali, nonché tutti gli elementi degli impianti aeraulici;
  • Strutture sanitarie come ospedali, case di riposo, ambulatori, poliambulatori: elementi della rete idrosanitaria e aeraulica quindi rubinetti, soffioni delle docce, umidificatori, split, fancoil ma anche attrezzature specifiche per le pratiche sanitarie inerenti le vie aeree quali per esempio intubazione, ventilazione, aspirazione, aerosol;
  • Studi odontoiatrici: circuito dei riuniti odontoiatrici oltre che impianto dell’acqua sanitaria e di condizionamento dell’aria;
  • Strutture ad uso collettivo come teatri, cinema, centri commerciali: impianto acqua sanitaria, ma soprattutto quello di aerazione e condizionamento quindi tutti gli elementi dell’unità di trattamento dell’aria (UTA) ovvero filtri, batterie di scambio termico, vasche raccogli condensa;
  • Centri sportivi: spogliatoi, elementi della rete idrosanitaria quali docce, rubinetti, boiler, oltre che filtri, batterie di scambio termico, vasche raccogli condensa dell’impianto di aerazione e condizionamento;
  • Palestre: spogliatoi, docce, lavabi, accumulatore dell’impianto idrico oltre che tutti gli elementi dell’unità di trattamento dell’aria (UTA) ovvero filtri, batterie di scambio termico degli split, vasche raccogli condensa dei fan-coil;
  • Piscine ad uso natatorio: spogliatoi, docce e rubinetti dell’impianto idrico, impianto aeraulico quindi tutti gli elementi dell’unità di trattamento dell’aria (UTA) ovvero filtri, batterie di scambio termico degli split, vasche raccogli condensa dei fan-coil;
  • Mense aziendali e mense scolastiche: impianto idrosanitario, ma soprattutto tutti gli elementi dell’unità di trattamento dell’aria (UTA) ovvero filtri, batterie di scambio termico degli split, vasche raccogli condensa dei fan-coil;
  • Scuole: tutti gli elementi dell’impianto idrosanitario quindi accumulatori, rubinetti, vasche e docce se presenti, ma soprattutto tutti gli elementi dell’unità di trattamento dell’aria (UTA) ovvero filtri, batterie di scambio termico degli split, vasche raccogli condensa dei fan-coil;
  • Uffici: tutti gli elementi dell’impianto idrosanitario quindi accumulatori e rubinetti, ma soprattutto filtri, batterie di scambio termico e vasche raccogli condensa;
  • Luoghi di lavoro dotati spogliatoi con docce: spogliatoi, docce e rubinetti dell’impianto idrosanitario, oltre che l’impianto di aerazione, raffreddamento e condizionamento dell’aria;
  • Aziende: tutti gli elementi dell’impianto idrosanitario, aeraulico e di condizionamento nonché s e presenti gli impianti di raffreddamento a torri evaporative e condensatori evaporativi.

Per queste attività, il D. Lgs 81/2008 e s.m.i. obbliga il datore di lavoro a valutare il rischio legionellosi presso i siti di propria responsabilità e ad attuare misure di sicurezza preventive nei confronti dei soggetti che li frequentano. L’Azienda deve quindi predisporre la redazione di un Piano per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, che includa la valutazione del rischio e l’adozione di misure preventive e protettive, in relazione al grado di rischio rilevato.

Come viene fatta la valutazione del rischio legionella?

Il Protocollo di Controllo del Rischio legionellosi si divide in tre fasi sequenziali e correlate tra loro:

Valutazione del rischio: indagine che individua le specificità della struttura e degli impianti in essa esercitati, per le quali si possono realizzare condizioni che collegano la presenza effettiva o potenziale di Legionella negli impianti alla possibilità di contrarre l’infezione. Le informazioni relative alla Valutazione del rischio ed al relativo Piano di Controllo devono essere comunicate dall’incaricato della Valutazione al gestore della struttura o a un suo preposto che, a loro volta, dovranno informare tutte le persone che sono coinvolte nel controllo e nella prevenzione della legionellosi nella struttura.

Gestione del rischio: tutti gli interventi e le procedure volte a rimuovere definitivamente o a contenere costantemente le criticità individuate nella fase precedente. Qualsiasi intervento manutentivo o preventivo attuato deve essere il risultato di una strategia che preveda un gruppo di lavoro multidisciplinare, che consideri tutte le caratteristiche dell’impianto e le possibili interazioni nell’ equilibrio del sistema.

Comunicazione del rischio: tutte le azioni finalizzate a informare, formare, sensibilizzare i soggetti interessati dal rischio potenziale (gestori degli impianti, personale addetto al controllo, esposti, ecc.).

A tale scopo l’informazione e la formazione sono un elemento essenziale per garantire la corretta applicazione delle indicazioni per la prevenzione ed il controllo della legionellosi. Tale aspetto è valido nei riguardi di qualunque struttura nella quale siano esercitati impianti a rischio legionellosi.

Il servizio di valutazione del rischio legionella prevede, da parte del nostro team di Biologi e Tecnici della prevenzione esperti:

  • Sopralluogo presso l’Azienda;
  • Individuazione dei punti critici e valutazione del rischio biologico per Legionella;
  • Prelievo acque e/o tamponi su filtri per ricerca Legionella. Le analisi del rischio legionella sui campioni saranno svolte presso laboratori accreditati per la ricerca di Legionella;
  • Elaborazione del DVR Legionella;
  • Elaborazione di un Manuale di Autocontrollo per la prevenzione del rischio Legionella;
  • Definizione del piano di campionamento, in base alle evidenze emerse dalla valutazione del rischio.

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