Rischio
Rumore

Sono molteplici le contromisure da attuare in un ambiente di lavoro per prevenire la determinazione di danni alla salute dovuti all’inquinamento acustico. L’esposizione a un’eccessiva rumorosità, infatti, può a breve, medio e lungo termine, essere una delle cause dirette e scatenanti di problematiche fisiche anche di notevole entità.

La definizione di inquinamento acustico sottende tutti i fenomeni quali suoni e rumori prodotti a intensità e volumi tali da rendersi dannosi per l’organismo.

A tal proposito, il quadro normativo vigente in Italia dispone una serie piuttosto precisa e articolata di parametri a cui attenersi per far fronte ai rischi derivanti dalle situazioni sopra descritte: la legge relativa all’inquinamento acustico negli ambienti di lavoro fa capo al d. lgs. 81/08 e prevede una valutazione del rischio che tenga conto dei naturali limiti di sopportabilità umana alle onde acustiche, ed un pertinente adeguamento tecnico e strutturale atto a permettere il naturale svolgimento di lavori da effettuarsi in ambienti estremamente rumorosi.

Quali sono i limiti di accettabilità del rumore ambientale esterno?

A tutela dell’ambiente esterno a quello in cui viene svolta l’attività lavorativa alla quale è imputabile l’inquinamento acustico, il responsabile dei lavori è tenuto ad adottare tutti i provvedimenti necessari al contenimento o all’eliminazione del rumore, mediante l’impiego di strumenti atti a contenere la produzione di onde sonore nocive.

Al fine di osservare tutti i precetti imposti dalla legge italiana in materia di inquinamento sonoro, è necessario attenersi in maniera capillare a quanto disposto preventivamente dal piano di azione relativo alla zona in cui si opera: a tal proposito è utile conoscere le definizioni di zonizzazione acustica, risanamento acustico e piano d’azione:

  • Zonizzazione Acustica: con questa locuzione si indica la classificazione acustica del territorio attraverso l’identificazione di aree acustiche omogenee. Si tratta di un documento tecnico-politico che regola e vincola lo sviluppo delle attività lavorative con il preciso intento di prevenire e pianificare il suo sviluppo commerciale e urbanistico;
  • Risanamento acustico: definizione che si riferisce ad una maturata condizione che determina la necessità di predisporre tutte le misure necessarie per garantire il contenimento delle emissioni sonore prodotte per lo svolgimento di un’opera pubblica o privata. In particolare, il piano di risanamento deve includere indicazioni relative alla tipologia del rumore, ai tempi entro i quali si intende porre fine ai lavori e all’individuazione dei responsabili a cui l’intervento in questione è stato affidato;
  • Piano d’azione: con questa definizione si identifica l’insieme delle procedure necessarie al contenimento preventivo dell’inquinamento acustico e al risanamento di una zona.
Quali sono i limiti di accettabilità del rumore ambientale interno?

Mediamente sono da ritenersi dannose per la salute umana le esposizioni continue a rumori aventi un’intensità superiore agli 80 decibel. Generalmente, lavorare a lungo in queste condizioni comporta una diminuzione della sensibilità uditiva che, nel tempo, può tradursi in disturbi del sonno, nello spostamento temporaneo o cronico del livello minimo di sensibilità uditiva, in acufeni e vertigini.

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