Rischio stress da
Lavoro correlato

Secondo l’Accordo europeo, 8 ottobre 2004, lo stress“è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali e che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti”. Lo stress correlato all’attività lavorativa è una situazione prolungata di tensione che può ridurre l’efficienza sul lavoro e determinare un cattivo stato di salute.

Lo stress da lavoro può essere causato da vari fattori quali il contenuto e l’organizzazione del lavoro, l’ambiente di lavoro, una comunicazione “povera”, ecc.

Quali sono i sintomi dello stress da lavoro correlato?

Lo stress può alterare il modo in cui una persona si sente, pensa e si comporta. Il fenomeno relativo allo stress lavoro correlato è estremamente complesso da definire ed individuare, tuttavia alcuni sintomi possono rivelare la presenza di stress da lavoro.

I segnali dell’insorgenza di problemi correlati allo stress possono essere divisi in diverse tipologie di sintomi:

  • Sintomi organizzativi (ad esempio: alto assenteismo, conflitti interpersonali o problemi disciplinari);
  • Sintomi comportamentali (ad esempio: irrequietezza, insicurezza, diffidenza);
  • Sintomi psicologici (ad esempio: stato ansioso, concentrazione ridotta, pessimismo, distacco emotivo, ridotta produttività, senso di frustazione, senso di fallimento);
  • Sintomi psicosomatici (ad esempio: disturbi del sonnno, disturbi gastroenterici, respiratori, crisi di pianto, cefalea).
Stress da lavoro correlato: la normativa di riferimento

I riferimenti legislativi più importanti da tenere in considerazione, in merito allo stress lavoro correlato sono:

  • Accordo europeo sullo stress nei luoghi di lavoro del 2004;
  • D. lgs. 81/2008 Testo Unico di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • Lettera circolare del Ministero del Lavoro del 18/11/2010.

In particolare, il d. lgs. 81/08, all’art. 28 prevede che la valutazione dei rischi debba “riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo europeo dell’8 ottobre 2004”.

Viste le difficoltà operative ripetutamente segnalate in merito alla individuazione delle corrette modalità di attuazione di tale previsione legislativa, con la Lettera Circolare del 18 novembre 2010, la Commissione Consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro ha formulato e diffuso un documento contenente le indicazioni metodologiche in ordine al corretto adempimento dell’obbligo di valutazione del rischio stress lavoro correlato, volte a guidare le attività dei datori di lavoro, dei loro consulenti e degli organi di vigilanza.

La valutazione del rischio stress lavoro correlato

1 – Come individuare lo stress lavoro correlato

Il metodo introdotto dalla Commissione Consultiva permanente prevede 2 fasi progressive di valutazione: una, necessaria, di valutazione preliminare, l’altra, eventuale, di valutazione approfondita, da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro-correlato e le misure di correzione adottate a seguito della stessa, dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.

La valutazione preliminare nella rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili appartenenti a 3 categorie:

  • Eventi sentinella: indici infortunistici, assenze per malattia, turnoversegnalazioni del medico competente, etc.;
  • Fattori di contenuto del lavoro: ambiente di lavoro e attrezzature, carichi e ritmi di lavoro, orario di lavoro e turni, corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti;
  • Fattori di contesto del lavoro: ruolo nell'ambito dell'organizzazione, autonomia decisionale e controllo, conflitti interpersonali al lavoro, evoluzione e sviluppo di carriera, comunicazione (come, ad esempio, incertezza in ordine alle prestazioni richieste).

Ove dalla valutazione preliminare non emergano elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, il datore di lavoro sarà unicamente tenuto a darne conto nel documento di valutazione del rischio e a prevedere un piano di monitoraggio.

2 – Rischio stress lavoro-correlato: cosa fare?

Nel caso in cui a valle della valutazione preliminare si rilevino elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, si procede alla pianificazione ed alla adozione degli opportuni interventi correttivi. Quando l’attuazione dei suddetti interventi correttivi risulti inefficace e il rischio continui a permanere, allora il datore di lavoro dovrà procedere alla fase di valutazione approfondita.

3 – La valutazione approfondita del rischio

Quest’ultima, a differenza della precedente, si basa sulla valutazione della percezione soggettiva delle proprie condizioni di lavoro da parte dei lavoratori e richiede il ricorso a strumenti di investigazione adeguati quali:

  • Questionari;
  • Focus Group;
  • Interviste semi-strutturate.

Questi strumenti consentono di capire la posizione dei lavoratori rispetto a quei fattori prima valutati solo oggettivamente. Anche tale fase fa riferimento ovviamente ai gruppi omogenei di lavoratori rispetto ai quali siano state rilevate le problematiche.

4 – Valutazione stress lavoro correlato: le figure coinvolte

Come qualsiasi altro rischio lavorativo, lo Stress Lavoro Correlato deve essere pertanto obbligatoriamente valutato dal Datore di Lavoro in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e il Medico Competenteprevia consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D.Lgs. 81/2008, articolo 29 commi 1 e 2). Ne consegue che, in caso di mancato adempimento dell’obbligo, sono previste sanzioni riferite all’interno dell’articolo 55 del D.Lgs. 81/2008.

5 – Quali sono i vantaggi di una buona valutazione del rischio da stress lavoro-correlato?

Sicuramente i principali vantaggi evidenti sin da subito sono:

  • Aumento della produttività;
  • Diminuzione delle ore non lavorate;
  • Maggiore disponibilità del personale nei confronti delle esigenze aziendali;
  • Riduzione del contenzioso;
  • Diminuzione dei costi per il personale in generale.

Noi di Sicurezza Tirelli siamo in grado di fornire un percorso sistematico, che permette al datore di lavoro e alle figure della prevenzione presenti in azienda, di gestire anche questo rischio, passo per passo, al pari degli altri rischi previsti dalla vigente normativa.

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