Come noto il rumore può provocare una serie di danni sulla salute, il più grave, meglio conosciuto e studiato dei quali è l’ipoacusia, cioè la perdita permanente di vario grado della capacità uditiva. Il rumore può agire inoltre con meccanismo complesso anche su altri organi ed apparati (apparato cardiovascolare, endocrino, sistema nervoso centrale ed altri), con numerose conseguenze tra le quali l’insorgenza della fatica mentale, la diminuzione dell’efficienza e del rendimento lavorativo, interferenze sul sonno e sul riposo e numerose altre.
Inoltre il rumore può incidere anche sul fattore sicurezza, infatti, può creare un effetto di mascheramento che disturba le comunicazioni verbali e la percezione di segnali acustici di sicurezza, con un aumento di probabilità degli infortuni sul lavoro.
In Italia il problema rumore è particolarmente evidente, rappresenta ancora la terza causa di malattia professionale denunciata all’INAIL, nonostante sia in calo per le misure apportate nell’evoluzione tecnologica.
Il Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008 al Capo II del Titolo VIII prevede le misure di prevenzione e protezione contro l’esposizione professionale al Rumore, in particolare per la prevenzione del danno uditivo, e in riferimento alla tipologia di attività andranno applicate le norme di buona tecnica contenute nel documento approvato dalla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, ovvero nel documento pubblicato nel 28 Novembre 2012 “ Metodologie e interventi tecnici per la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro”.
Rumore: quali danni provoca ai lavoratori?
In base alle conoscenze attuali, si registrano effetti negativi per la salute dei lavoratori per esposizione cronica a rumore con intensità superiore a 80 decibel, ma il rischio aumenta raddoppiando per ogni 3 decibel in più.
I danni procurati dal rumore dipendono dall’entita del livello sonoro, ossia dall’energia sonora, dalla durata dell’esposizione e dalla sensibilità dell’orecchio del lavoratore (frequenza dell’energia sonora).
Le principali tipologie di danni sono:
- Problemi all’udito: ipoacusia, cioè perdita parziale del senso dell’udito, fino al limite della perdita della capacità uditiva;
- Effetti su altri organi di senso: essendo l’orecchio sede del senso dell’equilibrio, il rumore potrebbe provocare vertigini e nausea;
- Effetti su altri organi di senso: essendo l’orecchio sede del senso dell’equilibrio, il rumore potrebbe provocare vertigini e nausea;
- Effetti fisiologici: stanchezza, disturbi del sonno, emicrania stordimento, anemia, disturbi neurovegetativi, accelerazione di battito e respirazione, variazioni della pressione sanguigna, ecc.
La valutazione del rischio deve essere eseguita da personale competente nel rispetto della normativa tecnica e di quanto indicato nel Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ( D.Lgs 81/2008).
Esposizione al rumore - Ediliza
Il D.Lgs. 81/08 nel Capo II del Titolo VIII “Agenti fisici” definisce i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l’udito. In dettaglio l’art. 190 stabilisce con quali criteri condurre la valutazione del rischio.
Nel comparto dell’edilizia tutte le imprese devono effettuare la valutazione dei rischi e redigono il relativo documento di valutazione, prima di iniziare le attività nel cantiere, inoltre redigono il Piano Operativo della Sicurezza.
Il Datore di Lavoro deve redigere il Piano Operativo della Sicurezza in quanto è la prova scritta che si è tenuto conto della salute e sicurezza dei lavoratori che si apprestano a svolgere le lavorazioni necessarie per il cantiere oggetto di intervento, si ricorda inoltre che il POS è distinto dal Documento di Valutazione dei Rischi aziendale, il quale dovrà comunque prevedere una valutazione dei rischi fisici a cui è soggetta l’azienda.
Per ridurre l’esposizione al rumore causato da macchine, attrezzature e impianti è possibile intervenire sull’emissione sonora delle sorgenti o intervenire sulla trasmissione e propagazione del rumore.
Se la prima forma di intervento è la più idonea per ridurre il rischio da rumore, non sempre è possibile e praticabile, ed è comunque di norma operazione gestita a livello progettuale dai costruttori. Invece gli interventi sulla trasmissione e propagazione del rumore sono la soluzione più facilmente perseguibile da parte degli utilizzatori, a cui la Commissione consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro approva nel 28 Novembre 2012 un manuale operativo sui possibili interventi sulla trasmissione e propagazione del rumore, tramite “Metodologie e interventi tecnici per la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro”.
Il Datore di lavoro procede a quantificare gli indicatori rappresentativi del rischio di esposizione al rumore e stabilisce in quale classe di rischio ricade.
Il D.Lgs 81/08 fissa 4 Classi di Esposizione al Rumore, ovvero:
Classe di Rischio | LEX dB(A) | Pressione di picco LPicco dB(C) |
---|---|---|
0 - Trascurabile | Lex ≤ 80 | Lpicco ≤ 135 |
1 - Basso | 80 < Lex ≤ 85 | 135 < Lpicco ≤ 137 |
2 - Medio | 85 < Lex ≤ 85 | 137 < Lpicco ≤ 140 |
3 - Inaccettabile | Lex > 87 | Lpicco > 140 |
Classe di Rischio | LEX dB(A) | Pressione di picco LPicco dB(C) |
---|---|---|
0 - Trascurabile | Lex ≤ 80 | Lpicco ≤ 135 |
1 - Basso | 80 < Lex ≤ 85 | 135 < Lpicco ≤ 137 |
2 - Medio | 85 < Lex ≤ 85 | 137 < Lpicco ≤ 140 |
3 - Inaccettabile | Lex > 87 | Lpicco > 140 |
a seconda della fascia in cui si ricade, si adottano Misure per ridurre il rischio al rumore.
Misure preventive e protettive per ridurre il rischio rumore
Se a seguito della valutazione dei rischi risulta che i valori superiori di azione sono superati, il datore di lavoro elabora ed applica un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore.
Nella seguente tabella sono rappresentate le misure più importanti per ciascuna classe di rischio:
Classe di Rischio | Misure preventive e protettive |
---|---|
0 - Trascurabile | Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a rumore nei luoghi di lavoro. |
1 - Basso | Il datore di lavoro: - garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a rumore nei uoghi di lavoro; - estende il controllo sanitario a chi ne faccia richiesta o qualora il medico competente ne confermi l'opportunità; - mette a disposizione dei lavoratori i dispositivi di protezione individuale dell'udito. |
2 - Medio | Il datore di lavoro: - garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a ruore e in relazione al corretto utilizzo delle attrezzature; - sottopone i lavoratori esposti a controllo sanitario; - sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per 'udito o di ridurlo al minimo ed esige che i lavoratori li utilizzino; - verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito; - delimita e segnala opportunamente le zone in cui il rischio di esposizione a rumore è elevato. |
3 - Inaccettabile | Il datore di lavoro: - adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione; - individua le cause dell'esposizione eccessiva; - modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta; - garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a rumore in relazione al corretto utilizzo delle attrezzature; - sottopone i lavoratori esposti a controllo sanitario; - sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo ed esige che i lavoratori li utilizzino; - verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito; - delimita e segnala opportunamente le zone in cui il rischio di esposizione a rumore è elevato. |
Classe di Rischio | Misure preventive e protettive |
---|---|
0 - Trascurabile | Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a rumore nei luoghi di lavoro. |
1 - Basso | Il datore di lavoro: - garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a rumore nei uoghi di lavoro; - estende il controllo sanitario a chi ne faccia richiesta o qualora il medico competente ne confermi l'opportunità; - mette a disposizione dei lavoratori i dispositivi di protezione individuale dell'udito. |
2 - Medio | Il datore di lavoro: - garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a ruore e in relazione al corretto utilizzo delle attrezzature; - sottopone i lavoratori esposti a controllo sanitario; - sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per 'udito o di ridurlo al minimo ed esige che i lavoratori li utilizzino; - verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito; - delimita e segnala opportunamente le zone in cui il rischio di esposizione a rumore è elevato. |
3 - Inaccettabile | Il datore di lavoro: - adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione; - individua le cause dell'esposizione eccessiva; - modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta; - garantisce che i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a rumore in relazione al corretto utilizzo delle attrezzature; - sottopone i lavoratori esposti a controllo sanitario; - sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo ed esige che i lavoratori li utilizzino; - verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito; - delimita e segnala opportunamente le zone in cui il rischio di esposizione a rumore è elevato. |
Nell’art. 193 del D.Lgs.81/08 si segnala che per classe di rischio “basso” gli otoprotettori sono messi a disposizione mentre per le classi di rischio ‘medio’ o ‘inaccettabile’ devono essere obbligatoriamente indossati, queste distinzioni derivano dal fatto che indossare gli otoprotettori potrebbe isolare acusticamente il lavoratore in modo eccessivo, impedendogli di udire altri segnali di allarme per situazioni di pericolo imminente.
L’otoprotettore deve dunque essere utilizzato nei casi in cui il rumore espone l’addetto di cantiere ad un rischio elevato per la sua salute, quindi la principale forma di protezione resta la prevenzione, ovvero:
- Utilizzo di attrezzatura che emette rumore il meno possibile; ;
- Realizzazione di sistemi di insonorizzazione;
- Predisposizione di misure organizzative efficaci.
Dispositivi di protezione individuali (DPI)
A seguito della Valutazione dei Rischi, e nel caso si accerti la presenza di un rischio inaccettabile, il datore di lavoro sceglie il mezzo di protezione individuale in base alle caratteristiche, in maniera da abbattere il valore del rumore e consentire la sicurezza del lavoratore anche nello svolgimento del proprio lavoro.
I DPI uditivi, si distinguono come:
- Mezzi ad inserimento (tappi, inserti),spesso sono monouso e si inseriscono direttamente nel canale acustico esterno e sono suddivisi a loro volta in inserti sagomati, in materiale plastico morbido poco deformabile, ed inserti deformabili, costituiti da materiali con elevate capacità plastiche (schiume, siliconi, etc.). Essi permettono di raggiungere tra gli 8 ed i 30 dB di attenuazione a seconda della composizione in frequenza del rumore da attenuare;
- Cuffie, si applicano esternamente a protezione dell'orecchio. I modelli più efficienti sono quelli dotati di auricolari in PVC pieni di liquido fonoassorbente e permettono di raggiungere tra i 25 ed i 40 dB di attenuazione; in condizioni particolari caratterizzate da livelli elevati di rumore, le cuffie possono essere integrate da caschi che, riducendo la trasmissione del rumore attraverso le ossa del cranio, permettono di portare i livelli di rumore entro i limiti di legge;
- Auricolari;
- Caschi.
L’idoneità di un DPI uditivo (DPI-u) si verifica con diversi metodi, che dipendono sostanzialmente dai valori di attenuazione sonora forniti dal costruttore del DPI, che sono:
- APV: esprime l’attenuazione sonora del DPI-u per lo spettro di frequenza in banda d’ottava; ;
- HML: esprime l’attenuazione sonora del DPI-u con tre valori per le frequenze alte (H), medie (M) e basse (L);
- SNR esprime con un solo valore l’attenuazione sonora semplificata (Semplified Noise Reduction) del DPI-u.
I metodi per determinare l’efficacia dei DPI-u consentono di rivalutare il livello di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore (Lex,8h) e sono:
- Metodo per bande d’ottava; ;
- Metodo HML;
- Metodo SNR.
Il metodo per banda d’ottava è il più preciso ma devono essere noti sia i livelli di rumore per banda d’ottava in cantiere che i livelli di attenuazione per banda d’ottava dell’otoprotettore. Il metodo HML si basa sull’utilizzo di 3 valori di attenuazione ed è il metodo semplificato più attendibile. In ultima analisi è possibile utilizzare il metodo semplificato SNR, meno preciso.